Cos’è e come curare la tallonite

Con il termine tallonite si indica una condizione dolorosa del tallone soprattutto nella zona del calcagno. Le cause che fanno scaturire questo dolore sono molteplici.

Cos’è e quali sono le cause

La tallonite è un’infiammazione che colpisce la parte posteriore del piede, soprattutto nella zona del calcagno. Nel linguaggio clinico si preferisce invece parlare di dolore calcaneare o tallodinia. All’origine di questa patologia possono esserci patologie traumatiche, metaboliche, neurologiche o congenite. Talvolta anche semplici alterazioni posturali possono modificare l’assetto podalico generando il problema. Vediamo quali sono le cause più comuni che portano alla nascita di questo problema.Tra le più comuni possiamo riscontrare: obesità o sovrappeso, alterazioni posturali primarie o secondarie, attività sportiva intensa o eccessiva per le proprie possibilità, artrosi e patologie reumatiche, calzature non idonee (tacchi alti, scarpe anti infortunistiche) e  malattie metaboliche (gotta) o reumatiche (spondilite anchilosante, artrite reumatoide, condrocalcinosi, psoriasi, etc).
Nel caso degli sportivi, i problemi al tallone insorgono a causa delle continue sollecitazioni e dei microtraumi subiti dal piede.

I trattamenti per curarla

Il primo e fondamentale step da seguire è quello di diagnosticare il prima possibile la causa del dolore calcaneare tramite una visita specialistica. Una normale tallonite guarisce nel giro di pochi giorni (tre settimane al massimo) ma occorre individuare tempestivamente il problema per capire le cause e intervenire.
Sicuramente importante sarà la sospensione di qualsiasi attività motoria. Un secondo step è l’uso di antinfiammatori e antidolorifici per sopprimere il dolore. Esercizi di stretching della fascia plantare, del polpaccio e del tendine d’Achille sono utili soprattutto in caso di fascite plantare.L’uso di tutori notturni e gambaletti risultano utilissimi durante la deambulazione perché possono contribuire alla risoluzione dei problemi al tallone.
Nel periodo riabilitativo possono rivelarsi molto utili esercizi propriocettivi e di sensibilizzazione plantare nonché l’uso delle stampelle nel caso in cui il dolore sia eccessivo.