La spina calcaneare

La spina calcaneare è uno sperone osseo anomalo che si sviluppa nella parte posteriore o inferiore del calcagno. Come la restante parte del piede, anche questa sezione, per diversi motivi può soffrire di particolari dolori o infiammazioni.

Alla scoperta della spina calcaneare

La spina calcaneare è un osteofita localizzato a livello del calcagno. Quest’ultimo è l’insieme di piccoli speroni ossei simili a una spina di rosa, a un artiglio o a un becco, che si formano lungo i margini articolari di ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi dal carattere cronico. Nel caso della spina calcaneare, ne esistono di due tipi: la spina calcaneare inferiore e quella superiore. La prima si caratterizza dal fatto che l’osteofita risiede sulla pianta del piede, al di sotto del calcagno e tale condizione viene spesso associata a fascite plantare. Nel secondo caso invece, l’osteofita risiede nella parte posteriore del calcagno, a livello dell’inserzione del tendine d’Achille e tale condizione viene spesso associata a un’infiammazione del tendine d’Achille. 
La causa della sua nascita è spesso associata a lesioni a carico di un tendine o un muscolo del piede, stiramenti eccessivi della fascia plantare oppure strappi ripetuti del periostio del calcagno.

I sintomi e il trattamento per combatterla

I sintomi principali consistono essenzialmente in: dolore intermittente o cronico durante la camminata, corsa o attività fisica, senso di indolenzimento a livello dei tessuti e senso di dolore a carico dei tessuti che risiedono attorno alla spina calcaneare. 
I trattamenti per combatterla, dipendono essenzialmente dalla sintomatologia e in tal senso si può intervenire con una terapia conservativa oppure chirurgica. Nel primo caso i trattamenti da seguire sono: un periodo di riposo, la somministrazione di farmaci antidolorifici, esercizi di stretching e potenziamento dei muscoli delle gambe, l’utilizzo di scarpe e ortesi e infine esercizi di fisioterapia mirati alla prevenzione della fascite plantare e dei disturbi al tendine d’Achille.
Per quanto riguarda l’intervento chirurgico, questo è atto alla rimozione dell’osteofita e, per i casi associati a fascite plantare, l’intervento di distensione della fascia plantare.