Patologie dell’avampiede e retropiede

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Patologie dell'avampiede e retropiede

Piede a martello, neuroma di Morton, piattismo e altre ancora. Alcune dipendono da una certa familiarità e predisposizione, altre da errate abitudini come l’utilizzo di scarpe a punta o con tacchi troppo alti

Per prima cosa va fatta una distinzione fra patologie a carico dell’avampiede e a carico del retropiede.

  • Fra le prime, l’alluce valgo è la più frequente: si tratta di una deformazione del piede dovuta al fatto che l’alluce devia verso le altre dita giungendo, nei casi più gravi, a sovrapporsi al secondo e al terzo dito. È una condizione spesso dolorosa, antiestetica e che può rendere difficile il camminare; essa dipende da una predisposizione familiare, accelerata dall’uso di scarpe inadeguate (per esempio, troppo strette in punta).
  • Un’altra patologia frequentissima è il secondo dito a martello o – a seconda della falange interessata – a maglio o ad artiglio. Il dito è curvato verso l’alto e causa dolore durante la camminata o altri movimenti del piede.
  • Spesso queste patologie, e altre ancora, si associano a metatarsalgie, che si manifestano con fastidi e dolori nell’area compresa tra le dita e il collo del piede
  • Sempre a carico dell’avampiede è il neuroma di Morton, una cisti del nervo interdigitale, frequente in genere tra il terzo e il quarto dito, che comprime il nervo stesso causando un dolore molto intenso.

Le più frequenti patologie a carico del retropiede sono:

  • la spina o sperone calcaneare, un’infiammazione a livello plantare con formazione di calcificazioni che causa un dolore molto intenso quando si appoggia il piede;
  • la fascite plantare, l’infiammazione del tendine che parte dal tallone e arriva fino alle dita (a seguito di traumi, uso di calzature troppo basse come “ballerine” o ciabatte);
  • le tendiniti dell’Achilleo
  • le deviazioni dell’asse del calcagno in valgo o in varo che spesso si associano al piede piatto e cavo.

Innanzitutto – precisa lo specialista – il buonsenso dovrebbe spingerci a utilizzare calzature comode e non troppo strette, in particolar modo in punta.

Nei casi di alluce valgo e dita a martello si consiglia il cosiddetto trattamento conservativo, con l’uso di particolari tutori che mantengono il dito disteso e in posizione corretta, e specifici esercizi fisioterapici come lo stretching delle dita.

Se si ha il piede piatto o cavo, si devono utilizzare appositi plantari.

In caso di spina calcaneare, si ricorre alla terapia con onde d’urto e all’uso di presidi ortopedici, per esempio talloniere in silicone.

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